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26 gennaio 2014

PER NON DIMENTICARE

PER TESTIMONIARE UN PASSATO DA ME CONOSCIUTO DIRETTAMENTE DALLE TESTIMONIANZE DI CHI LO AVEVA VISSUTO RIPUBBLICO UN MIO SCRITTO IN CUI HO FERMATO ALCUNI RICORDI D'INFANZIA


Un pomeriggio al sole
(La paura di dimenticare)


La signora Anita era seduta sulla panca appoggiata al muro bianco della casa , e , rilassata , offriva le membra al caldo abbraccio del sole di luglio, per raccoglierne tutto il calore, fino a riscaldare il midollo delle ossa , attraverso quella strana pelle un po’ avvizzita , attraverso quelle vene così evidenti sotto il colore dorato dell’epidermide , per far riscaldare anche gli organi interni che, a suo dire, conservavano ancora il freddo del suo passato.
La figura dalle forme scarne, i capelli bianchi come la neve, che contrastavano con l’abbronzatura del viso, il naso aquilino, spartiacque tra i due laghi profondi e scuri degli occhi, tutto era offerto al sole, perfino le dita restavano aperte e distese per accogliere il calore.
Era capace di restare immobile per ore, su quella panca dura, con le spalle ed il capo appoggiate a quel muro bianco, nell’angolo del giardino trasformato in orto, dove il sole d’estate indugiava dal tardo mattino al pomeriggio inoltrato, creando un’oasi di luce nella quale trovavano rifugio, insieme ai gatti, la signora Anita e le villeggianti che ospitava nella sua grande casa.

12 gennaio 2014

LA SCUOLA CHE VORREI ?

Caro Einstein, nella tua famosa citazione sulle cose infinite hai dimenticato la paraculaggine della classe politica italiana.
Sinceramente non trovo parola diversa per definire il comportamento dei cosiddetti legislatori visto che ne “infilano” una dietro l’altra e non ci credo nemmeno se mi pagano che lo facciano per dabbenaggine.

4 gennaio 2014

LETTERA DELLA BEFANA


Miei piccoli amici,
Ho sentito dire nei giorni passati che molti di voi non credono che esista Babbo Natale  .
Posso assicurarvi che esiste, altroché se esiste!
Siamo insieme da tanti di quegli anni che non ricordo più quanti siano, ed ogni anno devo aggiustargli quell'abito per la notte fatata che gli piace tanto e che usa solo per quell'occasione!
Con il tempo ho dovuto inventare un’imbottitura termica, ad autoproduzione del calore, il cui brevetto ho poi venduto ad una ditta che fabbrica gli scaldamani, quelli che se spingi in mezzo si riscaldano ( nella sua tuta sono i bottoni ),  perchè, sapete, con l’età il freddo della notte gli causava un intero anno di dolori, specialmente alla schiena, che è tanto sollecitata quando scende dalla slitta con pacchi e pacchettini.